l culto di San Rocco si diffuse in Ciociaria nel XV sec. in concomitanza della diffusione di un’epidemia di peste. Una primitiva chiesa, ben più angusta, fu eretta nel 1430 fuori la porta denominata “Cancello”, mentre l’attuale, assai più ampia e di diverso stile, fu edificata tra il 1750-1754 su progetto dell’architetto svizzero Cristoforo de Donatis e, poi, più volte restaurata.
La chiesa si svilupppa in una sola navata absidata, al termine della quale è posta la statua lignea policroma del Santo. A destra della porta della sacrestia si può ammirare un affresco del sorano Pietro Biancale in cui è raffigurato San Rocco mentre intercede per gli appestati e cerca di allontanare l’angelo della morte armato di lunga spada.
Dall’altro lato si può ammirare un secondo affresco di Pietro Biancale che rappresenta San Rocco morente in carcere, consolato solo dal suo fedele cane, sovrastato dagli angeli che recano una corona, simbolo di santità e di regalità. Sulla sommità dell’abside, si distende il grande affresco di Bernardo Biancale (1869-1959) di scuola napoletana con San Rocco che prega la Madonna in gloria a favore degli appestati. Al medesimo pittore si devono i sei medaglioni raffiguranti San Francesco, San Cirillo d’Alessandria, Sant’ Emidio, San Domenico da Foligno, San Giuliano e Santa Restituta. Sempre al Biancale appartiene una raffigurazione della città di Sora, simboleggiata da una “donna con l’orologio” denudata e desolata per i danni del terremoto e per la tragedia della Grande Guerra.
Nella chiesa si può anche ammirare l’ambone in legno opera dello scultore sorano Marcello Lucarelli e dell’ebanista sorano Francesco De Gregoris.